E’ sin dal 1959 che lo Studio di Scultura di Pietro De Laurentiis, è collocato all’interno del complesso del parco di Villa Blanc in via Nomentana, a Roma.
L’edificio in cui esso si trova (vincolato come tutta l’area di Villa Blanc ai sensi della legge 1089/39), fu preso in affitto da Pietro De Laurentiis perché corrispondeva alle caratteristiche di un atelier: grandi stanze dagli alti soffitti nelle quali lavorare, un camino davanti al quale poter riflettere e discutere con gli amici artisti e intellettuali, un spazio di verde intorno per aiutare la concentrazione sul lavoro.
Lo Studio ha da allora e senza soluzione di continuità ospitato le opere dell’artista (molte di esse sono nate proprio lì), iniziative culturali, discussioni, lotte di impegno civile e culturale legate alla salvaguardia dei beni artistici e architettonici e alla produzione e diffusione culturale.
Ancora oggi esso conserva l’importante collezione di grandi opere dello scultore (una quarantina di sculture in vari materiali), i suoi attrezzi e l’arredo originale, configurandosi così come un’esposizione permanente non solo della produzione di un artista il cui valore è riconosciuto dalla critica, ma anche del suo metodo di lavorare e di produrre arte.
Da un punto di vista artistico l’opera di Pietro De Laurentiis scultore assume a partire dagli anni Cinquanta, ovvero il periodo in cui inizia a operare all’interno dello Studio di Villa Blanc, un valore indiscusso riconosciuto dalla grande critica (da Argan a Battisti, da Pica a Menna) che lo inserisce in quel filone culturale che a partire da quegli anni andava ridiscutendo, verificando e sondando le possibilità espressive del Moderno.
Da un punto di vista storico, poi, lo Studio di Pietro De Laurentiis, rappresenta, a partire dalla fine degli anni sessanta, uno dei punti di aggregazione della vita culturale e civile della Capitale.
Sono note a tutti le battaglie per la salvaguardia di beni artistici e architettonici, progettate tra gruppi di amici e intellettuali, durante le lunghe serate passate a discutere davanti al caminetto dello Studio: da quella per Villa Blanc a quelle per le Mura Aureliane, Villa Torlonia, Villa Mirafiori ed altri parchi di Roma.
L’impegno civile partiva da un vero e proprio progetto culturale, frutto del confronto su questioni fondamentali con gli amici, storici dell’arte e dell’ architettura, urbanisti, pittori, scultori, letterati, poeti, ma anche allievi della facoltà di architettura, che negli anni tormentati della contestazione studentesca trovavano in lui oltre che una docente che li sapeva coinvolgere nell’attività didattica e nella sperimentazione, anche un interlocutore.
Dalla sua morte, l’atmosfera nell’edificio dentro Villa Blanc, non è cambiata.
La famiglia De Laurentiis ha mantenuto, per esplicito volere dell’artista scomparso, la tradizione di fare dello Studio un centro aperto a studi e discussioni dove studenti e studiosi, possono continuare i loro studi grazie all’accoglienza riservata loro.
Ancora oggi lo Studio di Pietro De Laurentiis rimane un punto di riferimento per chiunque voglia intraprendere battaglie civili per la conservazione e la valorizzazione dei beni artistici italiani, respirando l’atmosfera di dialogo e di discussione che lì aleggia dai primi giorni del 1959.
Si tratta, insomma, di un luogo in cui memoria, coscienza del valore della memoria e lotta per la sua conservazione coincidono.
Questo luogo deve diventare uno spazio espositivo gestito dal Comune di Roma. Le opere, devono essere visitate da tutta la cittadinanza, come d’altronde è stata sempre la volontà dell’artista .