Le opere degli anni ’80.
Il risveglio figurativo iniziato alla fine degli anni settanta continua e si rafforza mettendo a frutto la ricerca e l’esperienza maturata fino ad oggi. Ecco fiorire disegni di caprette, tacchini, uomini di paglia, ed altri animali animati dalla …”linea che nasce come filo di paglia, ruga piega, piuma, diventa sempre più profilo, modanatura, dettaglio. Il sistema di segni si orienta con continuità verso le forme del linguaggio architettonico.”… (R. De Rubertis, 1985)
Nei bronzi iniziati sul finire degli anni settanta e continuati per la prima metà degli anni ottanta compaiono accanto ai segni grafici ed alle forme astratte le figure degli animali, i fili d’erba, i giunchi nella palude, e le stesse forme si fanno antropomorfe simili a maschere e teste. La natura ritorna elemento preponderante e soggetto e veicolo del segno grafico, le onde, il vento, sono definite nel “segno di Pietro”; …”nelle superfici il segno si condensa con una grafia più minuta, che le anima allo stesso modo in cui si anima la materia delle sue sculture, risvegliata da un’accurata e preziosa lavorazione che mette in moto l’azione della luce”….. (Mario Docci, 1985)
…”La parabola di ricerca, purtroppo si chiude, per la prematura sottrazione di Pietro De Laurentiis alle parziali possibilità di questo mondo, poiché arruolato nelle combattive file permanenti degli educatori delle generazioni che verranno: i Maestri e i Testimoni dell’Arte.”…. (Nino Gurgone, 1996).
Le altre opere.
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